La Nato si difende e replicano alle critiche dei rivoltosi che l'accusano di agire troppo lentamente e di lasciar morire la popolazione di Misurata, sotto assedio. E’ difficile bombardare la città con civili usati dal regime come scudi umani a difesa dei carri armati. L’Alleanza spiega che Gheddafi ha cambiato tattica, e il mandato dell’Onu impone che la popolazione venga protetta. I raid sono dunque chirurgici, le operazioni procedono a rilento. La Nato dichiara che nelle ultime 24 ore, a Misurata, sono stati attaccati e colpiti mezzi pesanti. La Raf britannica ha bombardato sei veicoli blindati e sei carri armati dell'esercito libico nei pressi di Misurata e di Sirte. Intanto gli insorti inviano rinforzi e rifornimenti a Marsa el Brega, linea del fronte nel conflitto con le forze di Gheddafi. Da diversi giorni si avanza e indietreggia senza che nessuna delle due parti riesca a prevalere sull'altra. Al Jazira riferisce che le truppe pro –regime hanno bombardato un campo petrolifero nell’ultima roccaforte degli insorti prima di Bengasi.Alla tragedia della guerra si aggiunge il dramma dei profughi. Unicef lancia l’allarme: oltre mille bambini si trovano nei campi di transito dei paesi limitrofi. La gente fugge dal nord Africa, rincorrendo la pace e una vita migliore. Migliaia i migranti tunisini. Tre sono stati fermati dalla squadra mobile anche a Rimini. Avevano trovato riparo dentro una colonia di Miramare. Probabilmente sono scappati da un centro di accoglienza di Catania e, arrivati a Milano, hanno poi deciso di scendere in riviera. Per loro è già pronto un provvedimento di espulsione.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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