![Libia, rapita e sgozzata giovane giornalista televisivaLibia, rapita e sgozzata giovane giornalista televisiva](https://sanmarinortv.sm/media/cache/fe_article_detail_full_half/uploads/img/photo/f7/f7933dcd0ffc212680352281e04b362b52a6bcc0138477.jpg)
Una giovane giornalista televisiva libica è stata rapita e sgozzata. Lavorava per l'emittente al Wataniya, era molto popolare.
Nassib Karnafa, volto noto della tv libica al Wataniya, è stata sequestrata dopo essere uscita dalla redazione, a 600 km a sud di Tripoli, nella regione di Sabah, ed è stata ritrovata con la gola tagliata. Il suo corpo è stato gettato in un vicolo. A dare la notizia è stato il sindacato generale dei giornalisti libici, che ha esplicitamente accusato gruppi terroristici dell'uccisione ed ha anche esortato il congresso nazionale e il governo ad interim ad adottare misure necessarie per proteggere i giornalisti. Non c'è però stata rivendicazione ufficiale, anche se l'ipotesi più accreditata è che Nassib sia rimasta vittima della violenza jihadista che squassa la Libia post Gheddafi. Solo 4 giorni fa è morto un altro reporter, Meftah Bouzid, assassinato a Bengasi e noto soprattutto per le sue posizioni critiche nei confronti delle milizie islamiche attive nel Paese. Meno di un mese fa è sfuggito a due agguati un altro giornalista, corrispondente da Bengasi di un canale televisivo privato. La situazione è dunque ad altissimo rischio per i giornalisti. Il 7 maggio, Reporter senza frontiere (Rsf) aveva denunciato ripetute minacce contro i professionisti dell'informazione, sempre più spesso sotto tiro. L'allarme è alto nel Paese, e la situazione non accenna a migliorare.
Nassib Karnafa, volto noto della tv libica al Wataniya, è stata sequestrata dopo essere uscita dalla redazione, a 600 km a sud di Tripoli, nella regione di Sabah, ed è stata ritrovata con la gola tagliata. Il suo corpo è stato gettato in un vicolo. A dare la notizia è stato il sindacato generale dei giornalisti libici, che ha esplicitamente accusato gruppi terroristici dell'uccisione ed ha anche esortato il congresso nazionale e il governo ad interim ad adottare misure necessarie per proteggere i giornalisti. Non c'è però stata rivendicazione ufficiale, anche se l'ipotesi più accreditata è che Nassib sia rimasta vittima della violenza jihadista che squassa la Libia post Gheddafi. Solo 4 giorni fa è morto un altro reporter, Meftah Bouzid, assassinato a Bengasi e noto soprattutto per le sue posizioni critiche nei confronti delle milizie islamiche attive nel Paese. Meno di un mese fa è sfuggito a due agguati un altro giornalista, corrispondente da Bengasi di un canale televisivo privato. La situazione è dunque ad altissimo rischio per i giornalisti. Il 7 maggio, Reporter senza frontiere (Rsf) aveva denunciato ripetute minacce contro i professionisti dell'informazione, sempre più spesso sotto tiro. L'allarme è alto nel Paese, e la situazione non accenna a migliorare.
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