In particolare la moglie del rais e i figli Sais, Aisha, Hannibal e Mohammad. L’Unicef intanto lancia l’allarme sui rischi di una epidemia sanitaria senza precedenti a Tripoli, legata all’emergenza idrica che l’agenzia delle Nazioni Unite sta affrontando, distribuendo acqua in città. Gheddafi rappresenta ancora una minaccia per i libici e per il mondo intero, ha detto il presidente del consiglio di transizione Jalil, coi rappresentanti dei Paesi che hanno sostenuto l’insurrezione libica, per i quali la guerra non è ancora finita. Intanto sono arrivati a Roma i tre contractors italiani rilasciati dopo un mese di prigionia a Tripoli: non hanno ancora parlato, ma saranno presto ascoltati nell’ambito dell’indagine aperta oggi dalla Procura di Roma.
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