Dopo sette anni è facile farci l'abitudine, come se in quel patrimonio ci fossimo sempre stati, in modo naturale, quasi scontato. Eppure, oggi, vale la pena ricordare quel “sogno meraviglioso” come qualcuno lo definì allora, paragonandolo addirittura al premio Nobel. Vale la pena ricordare i primi passi, nel 2003, le missioni a Parigi, la tentative list, il primo dossier rispedito indietro per essere rielaborato, fino alla stesura definitiva. Poi, ancora, la proposta ufficiale, il lavoro diplomatico e politico, l'attesa, i timori che qualcosa andasse storto, e infine l'orgoglio per quella unicità universalmente riconosciuta da difendere quanto la libertà. Oggi, a ricordare quel viaggio appassionante, ci sono una serie di iniziative come l'ingresso gratuito nei Musei e il Concerto della Banda militare diretta dal Maestro Stefano Gatta, questa sera alle 21 davanti a Palazzo Pubblico, dopo il saluto delle Autorità. Sarà l'occasione per riflettere su un percorso avvincente, che ha portato ad una conquista che ci fa onore, ma che è anche una responsabilità di fronte alle nazioni, che ci chiede costantemente di essere all'altezza. La fierezza nazionale va coltivata, un sito tutelato, monitorato, valorizzato, promosso. Un lavoro che non si esaurisce con l'approvazione dell'Unesco, ma che continua, giorno dopo giorno. L'eredità del passato come dono alle generazioni future, in un abbraccio universale.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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