Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Alessandro Gamberini. Dopo oltre due mesi, si sono aperte le porte del carcere di San Vittore per Livio Bacciocchi. La decisione era nell’aria dopo che, rispetto al passato, il pubblico ministero aveva annunciato parere favorevole alla richiesta della difesa del professionista sammarinese. L’avvocato Bacciocchi è accusato di concorso in bancarotta fraudolenta. Ai giudici ha sempre ribadito la sua estraneità all’occultamento di ingenti somme di denaro da parte dell’imprenditore ternano Moroni. L’inchiesta che ha coinvolto il sammarinese è partita da un’indagine sul fallimento avvenuto nel 2005 dalla Punto Spa e su altre due società riconducibili a Moroni, da cui è emerso uno stato di dissesto superiore ai 5 milioni di euro. Stando all’accusa era in atto un meccanismo in virtù del quale alcune somme venivano spostate dalle società di Moroni e collocate in una società di comodo costituita a San Marino, facente capo all’imprenditore ternano. Da qui le somme affluivano alla Fincapital che scontava i titoli decurtando il 20%. La vicenda si avvia a ridimensionarsi, dice il legale Gamberini, e noi puntiamo al proscioglimento. Livio Bacciocchi è ora agli arresti domiciliari a Riccione, dove ha una casa. Adesso si lavora per farlo tornare un uomo libero e permettergli di rientrare in Repubblica.
Riproduzione riservata ©