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La "Loggia di San Marino" nell'inchiesta della Procura di Catanzaro

19 giu 2007
Carabinieri
Carabinieri
Una superloggia nata dall'unione di altre logge massoniche. Una loggia sotto la quale aveva trovato rifugio e copertura, secondo la Procura di Catanzaro che ha fatto scattare perquisizioni a raffica e inviato una ventina di informazioni di garanzia, una confraternita di politici, affaristi, finanzieri, uomini del Sismi e del Cesis. L'ipotesi di reato che li riguarda è di truffa, violazione del finanziamento a partiti politici, associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi, vale a dire l'iscrizione ad associazioni segrete.
La matassa che la Procura sta dipanando parte dall’organizzazione di un comitato d'affari che, con forti entrature a Bruxelles, ancora da rivelare, avrebbe messo in piedi una serie di società che si spartivano affari e tangenti, con danaro pubblico, comunitario, statale, regionale o locale. Il tutto tenuto assieme, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, dalla loggia massonica coperta.
L’inchiesta è stata chiamata “Why not” dal nome di una società di lavoro interinale e buona parte delle 300 pagine che compongono il decreto di perquisizione è piena zeppa di intercettazioni telefoniche e ambientali, con conversazioni di politici di tutti gli schieramenti con l’ex titolare Antonio Saladino. Il gruppo di potere vedeva anche il generale della Guardia di Finanza Paolo Poletti, attuale capo di stato maggiore delle fiamme gialle e il generale Walter Cretella già capo del II reparto della GdF. Il suo nome e quello del reparto da lui diretto erano poi tornati alla ribalta anche riguardo alla telefonata intercettata tra Consorte e Fassino.
Tra gli indagati anche Piero Scarpellini, consulente “non pagato”, ha precisato Palazzo Chigi, dell’Ufficio del consigliere diplomatico per i paesi africani che dipende dalla Presidenza del Consiglio. Scarpellini a San Marino fa capo a Pragmata, società che fa assistenza ad aziende ed enti pubblici italiani nei loro rapporti con l’Unione Europea. Gli altri nomi sono quelli di Massimo Stellato, Capocentro del Sismi a Padova, coinvolto assieme al fratello Gian Mario, del vice presidente della Giunta Regionale calabrese, il disessino Nicola Adamo, dell'assessore all'agricoltura Mario Pirillo, del partito democratico meridionale e di un altro diessino, il consigliere regionale Antonio Acri. Poi ci sono Salvatore Domenico Galati, dello staff del senatore, e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli, Giorgio Vittadini già responsabile nazionale della Compagnia delle Opere - solo perquisito - e Antonio Saladino, della C.d.O. regionale. L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, è in corso già da alcuni mesi. Le perquisizioni di ieri rappresentano una verifica ad ipotesi accusatorie che il magistrato ha formulato da tempo. La consistenza del decreto che si compone di 275 pagine, è la dimostrazione dello stato avanzato dell’inchiesta e dei possibili ulteriori passi che De Magistris si accingerebbe a fare.

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