I beni confiscati alle mafie sono migliaia ogni anno ma spesso, quando vengono assegnati a Comuni e Regioni, non sono utilizzati. Il ministero dell'Interno ha fatto il punto, per il ministro Minniti, se vengono colpiti i patrimoni, le organizzazioni mafiose possono essere sconfitte.
Una mole impressionante di beni immobili, terreni, aziende, tolti alle mafie e che possono e devono tornare allo Stato, alla collettività, sotto forma di ospedali, asl, caserme, alloggi popolari. Un primo passo è stato compiuto con la creazione, nel 2010, dell'Agenzia per l'amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, che difatti ha raddoppiato e triplicato le assegnazioni a Comuni e Regioni: erano 1.731 nel 2015, 1.098 nel 2016: nel 2012 erano state appena 191. Il bene mafioso non è un bene qualsiasi, ha ammonito il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti.
Ma una volta assegnato il bene bisogna utilizzarlo o deperisce, continua, facendo l'esempio della villa sequestrata agli Schiavone.
Se si vuole colpire al cuore le organizzazioni mafiose bisogna agire lungo due direttrici fondamentali, ha detto il ministro Marco Minniti.
Manca ancora qualche gamba legislativa, attendiamo dal 2013, ricorda la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che lancia anche un appello al governo.
Francesca Biliotti
Nel video gli interventi di Franco Roberti Procuratore Nazionale Antimafia; Marco Minniti ministro dell'Interno; e l'intervista a Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia
Una mole impressionante di beni immobili, terreni, aziende, tolti alle mafie e che possono e devono tornare allo Stato, alla collettività, sotto forma di ospedali, asl, caserme, alloggi popolari. Un primo passo è stato compiuto con la creazione, nel 2010, dell'Agenzia per l'amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, che difatti ha raddoppiato e triplicato le assegnazioni a Comuni e Regioni: erano 1.731 nel 2015, 1.098 nel 2016: nel 2012 erano state appena 191. Il bene mafioso non è un bene qualsiasi, ha ammonito il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti.
Ma una volta assegnato il bene bisogna utilizzarlo o deperisce, continua, facendo l'esempio della villa sequestrata agli Schiavone.
Se si vuole colpire al cuore le organizzazioni mafiose bisogna agire lungo due direttrici fondamentali, ha detto il ministro Marco Minniti.
Manca ancora qualche gamba legislativa, attendiamo dal 2013, ricorda la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che lancia anche un appello al governo.
Francesca Biliotti
Nel video gli interventi di Franco Roberti Procuratore Nazionale Antimafia; Marco Minniti ministro dell'Interno; e l'intervista a Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia
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