Se i vostri sintomi sono ansia, depressione, stanchezza, perdita di concentrazione, mal di testa, calo del desiderio sessuale, nervosismo e aggressività è probabile che abbiate 'contratto' la sindrome di primavera, un disturbo che affligge sei persone su dieci. La sindrome, definita anche “disordine affettivo stagionale”, nasce dalla crescente difficoltà di adattarsi ai cambiamenti di clima. Le mezze stagioni non esistono più: non si tratta di un luogo comune, ormai si passa dalle rigide temperature invernali al caldo estivo. Con la primavera, inoltre, le giornate si allungano e l'aumentato numero di ore di luce stimola la produzione di ormoni che rendono alcuni fortunati soggetti euforici e pieni di energia e altri, invece, stanchi e depressi. Sono loro a soffrire di metereopatia e a loro i bioclimatologi consigliano antinfiammatori, antidolorifici e medicina naturale, ritenuti i rimedi migliori contro i disturbi acuti. In effetti il tempo condiziona pesantemente il nostro corpo e la nostra psiche. Sono davvero molte le persone che si comportano diversamente con se stesse e con gli altri a seconda che fuori ci sia un sole splendente o un cielo coperto da nuvoloni neri. I nostri nonni si sarebbero limitati a dire che “si sente il tempo”. In realtà il discorso è molto più complesso e la conferma ci viene dalla scienza. Questa sindrome, peraltro, è in continua crescita e sembra colpire senza distinzioni di età e di sesso. Particolarmente pericolosi sono gli sbalzi di temperatura sia verso il basso che verso l’alto del termometro, soprattutto se bruschi e improvvisi. Dunque, se in questa primavera particolarmente capricciosa, vi sentite particolarmente irritabili, pessimisti e non riuscite a concentrarvi nel lavoro, potete solo guardare il cielo e provare a sognare tempi migliori.
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