Allagamenti, frane, smottamenti, centinaia di famiglie evacuate, strutture e attività produttive inagibili. Da nord a sud è emergenza. A Rimini, nessun disagio grave segnalato in Riviera, ma intanto fango e detriti in strada ostacolano la viabilità in Alta Valmarechia, strada Maiano-Montemaggio a San Leo; Molino di Bascio a Pennabilli. Monitorati i fiumi con particolare attenzione al Marecchia, al momento, il bacino con la portata maggiore. Frana la baia di Portonovo di Ancona, completamente isolata e strada di accesso chiusa al traffico. Un nuovo stato d'allerta fino a venerdì pomeriggio, nonostante le precipitazioni si annuncino più deboli e le temperature in rialzo, a scongiurare un peggioramento della situazione. Criticità in tutta Italia, dal nord: rischio valanghe in Alto-Adige; oltre due metri neve a Cortina. Mezzi speciali del genio dell'esercito lungo tutta la penisola a soccorso della popolazione e a controllo della viabilità”. A Roma aumenta il numero dei militari impegnati: 50 solo a Fiumicino dalla scorsa notte. Conta dei danni nella capitale che sale a 5 milioni di euro per Confesercenti, 14mila euro per singola impresa artigiana secondo la CNA. Roma, tutto il Lazio, ma anche il trevigiano, il parmense, Modena. A quasi due anni dal terremoto, colpite le stesse zone. E se rientra l'allarme piena per il Reno, resta lo stato d'allerta per alcune aree del ferrarese e del ravennate. Ancora allerta poi per il Secchia e il Panaro, con un 100inaio di sfollati, assistiti dalla Protezione Civile, che hanno trovato alloggio soprattutto in alberghi del modenese. Un territorio nuovamente in ginocchio e dal sottosegretario Martina - giunto a Modena per fare il punto con i vertici regionali - arriva il riconoscimento della specificità di questa nuova emergenza. Drammatico il primo bilancio sui danni all'agricoltura, fra perdite di prodotto e alle infrastrutture: 54 milioni di euro.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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