Belgrado è una delle città più colpite dalla pesante ondata di neve, gelo, e temperature rigidissime, che ha investito l'area balcanica. In alcune zone la colonnina di mercurio è scesa fino ad oltre 20 gradi sottozero. 7 – fino ad ora – i morti assiderati in Serbia. Mentre si fa critica la situazione per i circa 8000 migranti – in gran parte afghani e pakistani - bloccati nel Paese, a causa dei blocchi di Croazia ed Ungheria. Le autorità di Belgrado hanno messo a loro disposizione uno spazio al caldo, dove possano ricaricare i cellulari e mettersi in contatto con le proprie famiglie. Oltre 1000 migranti, però, continuano a restare accampati - in condizioni gravemente inadeguate - nel centro della città, cercando di riscaldarsi e cucinare con fuochi improvvisati. Il Paese dove il maltempo ha colpito più duramente, però, è la Bulgaria: letteralmente sepolta da nevicate abbondantissime. In azione anche gli automezzi pesanti dell'esercito, per far fronte alla situazione. Gravissime le difficoltà al sistema dei trasporti e dell'erogazione di energia elettrica. Forti disagi anche in Croazia, dove la neve – caso più unico che raro – ha imbiancato la meravigliosa città di Dubrovnik, nell'estremo sud dalmata. A Zagabria, sul lago Bundek, sono state organizzate delle esercitazioni di soccorso. La superficie ghiacciata di questi specchi d'acqua, infatti, costituisce un costante pericolo, specialmente per i bambini. Un passo falso, in queste condizioni, può rivelarsi fatale.
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