Il nome di Mario Scaramella per molti mesi è stato in prima pagina anche a San Marino dove ha avuto contatti controversi con personaggi politici e non solo, denunciando – tra l’altro - un traffico di uranio che poi si rivelò del tutto inesistente. Si parlò molto di lui anche per le connessioni con la vicenda Litvinenko, l’agente dei servizi segreti russi, ucciso a Londra con il polonio 210. Ora Scaramella, dopo mesi di carcere e arresti domiciliari, ha deciso di patteggiare nel processo istruito dalla Procura di Roma in cui era imputato per traffico d’armi e calunnia aggravata. E’ stato condannato a 4 anni, ma non tornerà in carcere, per effetto dell’indulto. L’ex consultente della Commissione Mitrokhin è in attesa di processo anche per calunnia e false dichiarazioni, a Bologna e, sempre a Roma, per una serie di presunte truffe ai danni del parco nazionale del Vesuvio.
Riproduzione riservata ©