Il movimento "20 febbraio", che ha guidato le proteste popolari nel Paese, a sostegno delle riforme, ha lanciato un appello per manifestazioni contro il progetto di modifica della Costituzione, annunciato ieri dal re, Mohammed VI. Progetto che ritocca in senso realmente democratico la Costituzione esistente, con un ampliamento di poteri e competenze del primo ministro e del parlamento, e la ridefinizione della figura del monarca, anche nel suo profilo religioso. Una via imboccata ufficialmente dal sovrano per rispondere alla forte richiesta di cambiamento che viene dal suo popolo, più probabilmente per inaridire, prima che germogli, il seme della protesta popolare che, altrove - in Tunisia prima, poi in Egitto, e, a seguire, in molti altri Paesi del mondo arabo - ha portato a rivoluzioni, stravolgimenti, persino guerre.
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