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Medici ISS dovranno iscriversi all'Ordine sammarinese. Asmo: "Scadenza troppo vicina"; Authority: "Anche il pubblico rispetti le norme"

L'Associazione Medici Ospedalieri punta il dito sui tempi ristretti: "Impossibile reperire tutta la documentazione". Il Presidente dell'Ordine sammarinese: "La legge è del 2020. Hanno avuto due anni per mettersi in regola"

di Monica Fabbri
26 apr 2022

Entro fine mese tutti i medici dell'ospedale dovranno iscriversi all'Ordine sammarinese: l'ISS ha inviato ai suoi dipendenti una comunicazione con il termine entro il quale mettersi in regola. “Lo prevede una legge del 2020, l'Authority sanitaria cerca solo di far rispettare la norma”, spiega Claudio Muccioli. La legge verrà rispettata, ma non mancano perplessità su ratio e tempistiche. L'obbligo viene interpretato come una tassa in più e c'è un certo subbuglio per il preavviso di soli 15 giorni: “Diventa difficile se non materialmente impossibile rispettarne la scadenza”, spiega il Presidente di Asmo Antonio Battistini. “Ci stiamo adeguando con tempi che non dipendono da noi – chiarisce – ma da quelli dell'Ordine dei Medici e delle università”. Reperire tutta la documentazione non sarà, quindi, cosa veloce. Il paradosso – fa notare – è che i certificati di laurea, abilitazione e specializzazione – necessari per lavorare - sono stati depositati presso la struttura ospedaliera, che ora chiede vengano ripresentati, con conseguente disagio. Una corsa contro il tempo: “Ci saremmo aspettati – afferma – maggiore collaborazione”. Il Presidente dell'Ordine dei Medici sammarinese Davide Forcellini però puntualizza: “se la legge c'è dal 2020 non hanno avuto 15 giorni ma due anni per mettersi in regola”, facendo notare come l'iscrizione all'Albo per l'esercizio professionale sia prassi in tutto il mondo. Quanto alla documentazione, spiega che l'Ordine si è attivato per agevolare le iscrizioni, predisponendo un modulo di autocertificazione. “Avranno poi 60 giorni – precisa - per presentare i documenti che mancano”. "Dopo tanto ritardo – afferma Muccioli – l'Istituto ha capito che se vuole andare avanti su certe cose anche il pubblico, così come il privato, deve rispettare le norme. Se uno lavora a San Marino deve iscriversi qui, non in Italia”.





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