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Melanoma in aumento, l'esperto ci spiega come riconoscerlo e prevenirlo

Il melanoma colpisce sempre più giovani. Nel 2019, secondo le ultime stime AIOM, le nuove diagnosi sono circa 12.400, di cui 6.700 tra gli uomini e 5.700 tra le donne

29 feb 2020
la dott.ssa Paola Queirolo
la dott.ssa Paola Queirolo

Benedetta de Mattei ha intervistato la dott.ssa Paola Queirolo - Direttore Struttura Complessa Melanoma, Sarcoma e Tumori Rari IEO – per capire come riconoscere il melanoma e come prevenirlo.

Cos’è il melanoma?

Il melanoma è un tumore molto aggressivo della pelle che fino a pochi anni fa era considerato raro mentre oggi è diventato nei Paesi Occidentali uno dei tumori più frequenti, è infatti il sesto per incidenza ed è dovuto principalmente alle scottature e al sole. Il melanoma può insorgere in qualunque fase della vita ma colpisce prevalentemente soggetti tra i 30 e i 60 anni.

Come riconoscerlo, quali sono le caratteristiche?

Per capire se si ha un melanoma esiste innanzitutto la cosiddetta regola del brutto anatroccolo, ovvero guardando una persona spogliata a distanza si può notare un neo differente da tutti gli altri, per l’appunto il “brutto anatroccolo”. Entrando nel dettaglio la regola dell’ABCDE è il primo passo verso la prevenzione in quanto aiuta a distinguere un nevo da un melanoma:

Asimmetria, ossia dividendo le due parti di un nevo non sono simmetriche

Bordi irregolari, i bordi del melanoma sono frastagliati

Colore disomogeneo, che va dal marrone scuro, al nero, al violaceo. Ci sono anche alcune lesioni chiare, rosa o rossastre

Dimensioni, il melanoma supera in genere i 5 mm e cresce

Evoluzione, il cambiamento di aspetto e la rapida crescita di un qualunque nevo rappresentano un campanello d’allarme.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Il primo fattore di rischio per il melanoma è rappresentato dagli stili di vita ed è legato all’eccessiva esposizione al sole, che se intensa e intermittente può innescare la trasformazione tumorale. E’ importante ricordare che anche le lampade solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono essere utilizzate con molta attenzione. Frequenti scottature solari contratte nell’infanzia e nell’adolescenza aumentano fortemente il rischio di melanoma.

Esistono poi dei fattori di rischio costitutivi, per cui i soggetti con capelli, pelle e occhi chiari hanno una maggiore predisposizione a sviluppare un melanoma rispetto alle persone di carnagione scura. Il rischio aumenta nelle persone con lentiggini o con molti nei, nelle persone che hanno un parente stretto colpito da questo tumore o che precedentemente hanno avuto un melanoma.

Quali sono le zone più colpite dal melanoma?

Negli uomini le zone maggiormente colpite sono il torace e il dorso mentre nelle donne le gambe rappresentano la prima sede.

Per questo tipo di tumore la prevenzione è importantissima

La prevenzione primaria si fa prima di tutto educando ad una corretta esposizione al sole, che deve avvenire nelle ore centrali della giornata, utilizzando una crema ad alta protezione, cercando sempre l’ombra (naturale, delle tettoie o degli ombrelloni) e ricordandosi che non ci si scotta solo al mare ma anche in montagna perché la superficie della neve, così come quella dell’acqua è riflettente e aumenta notevolmente la possibilità di scottarsi.

La prevenzione secondaria consiste invece nell’identificazione delle lesioni a rischio di trasformazione in melanoma ma anche nella conta dei nei. Un auto-esame periodico della pelle è importante perché spesso permette di identificare cambiamenti in un neo e di rivolgersi al proprio medico che effettuerà una visita completa e deciderà gli esami più appropriati. In base ai fattori di rischio personali del paziente il medico valuterà poi l’intervallo necessario per i controlli futuri.

Esistono diversi stadi del melanoma, quali sono?

La biopsia e la valutazione dello stato dei linfonodi consentono di stabilire lo stadio del melanoma diagnosticato.

Stadio 0 (melanoma in situ): il tumore è confinato allo stato superiore della pelle

Stadio I e II: melanomi più profondi ma non ancora diffusi in metastasi

Stadio III: con metastasi ai linfonodi locoregionali o all’area attorno al tumore

Stadio IV: melanoma con metastasi a distanza. Le metastasi cerebrali, una forma specifica dello stadio IV, sono una delle più difficili complicazioni del melanoma.

Va ricordato che fortunatamente la maggioranza dei melanomi viene diagnosticata in una fase iniziale. Inoltre, globalmente, il melanoma guarisce in circa l’85% dei casi solo con l’intervento chirurgico.

Quali sono le terapie utilizzate per la cura del melanoma?

Dopo la diagnosi di melanoma il medico deciderà la terapia più appropriata in base a una serie di fattori. Nella maggior parte dei casi il trattamento è chirurgico ma se questo non fosse sufficiente esistono i farmaci a bersaglio molecolare che sono stati per i tumori in generale, a partire dal melanoma, una vera rivoluzione. Vi è poi l’immunoterapia, che permette di sfruttare il sistema immunitario del paziente per combattere le cellule tumorali, la quale ha cambiato radicalmente la prognosi di questo tumore che in fase metastatica non lasciava speranze mentre oggi sempre più pazienti sono vivi a distanza di anni.

Benedetta de Mattei


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