La politica di contenimento dei valori nominali dei francobolli e la scelta di limitare le emissioni hanno dato i loro frutti: l’utile cresce e supera i due milioni di euro. Il cda approva il bilancio dell’Azienda, valuta le cose fatte e guarda al futuro. Aumentano anche le vendite: 3 milioni e mezzo per i francobolli e oltre 8 milioni di euro per la numismatica. Qualche problema lo danno le monete di fascia alta: d’oro, d’argento e con stampa a specchio. Tutt’altro discorso per quelle di minor valore. I 2 euro commemorativi sul Vasari venduti a 13 euro, hanno suscitato grande interesse nei collezionisti tanto che il giorno dell’emissione, i primi di Giugno, erano praticamente finiti. 130.000 pezzi andati a ruba. Capitolo francobolli: gli amatori non sono costretti a spendere cifre da capogiro e sono facilitati dal numero limitato delle emissioni, circa 16. Piccoli numeri stimolano inoltre l’interesse del collezionista. Si pensi che l’Italia esce con ben 50 serie: un’impresa acquistarle tutte. Insomma, l’Azienda si sta muovendo bene e ci sono ancora margini di miglioramento. Il mercato più importante è quello italiano. Poi c’è la Germania – grande appassionata di monete – Francia, Portogallo. Ma il futuro potrebbe parlare anche altre lingue.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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