Mense, ristoranti, bar. È qui che sempre più spesso gli italiani scelgono di mangiare. Cresce la tendenza dei pasti fuori casa, per comodità o necessità. Il volume d’affari è di tutto rispetto : 52 miliardi di euro l’anno ripartiti tra l’85% della ristorazione commerciale come ristoranti e bar e il 14,6% di quella collettiva come mense scolastiche ed aziendali. Un cambiamento della domanda del consumatore che riguarda anche il Titano. Secondo gli ultimi dati del bollettino statistica il 37,1% dei sammarinesi ha speso nel 2003 fino a 125 euro al mese per i pasti fuori casa, l’1,7% oltre 1.250 euro. Si tratta dunque di un mercato in fortissima espansione e su cui ha acceso i riflettori la mostra internazionale dell’alimentazione di Rimini. A fronte di questa tendenza al Mia si è anche parlato di una malattia in rapidissima crescita: l’intolleranza al glutine. Per chi ne soffre l’alimentazione fuori casa rappresenta un problema. Attualmente le statistiche parlano di 55mila casi in Italia, ma si stima che almeno 350 mila casi siano ancora da diagnosticare. Per questa ragione l’associazione italiana celiachia ha attivato uno specifico progetto che mira a coinvolgere i ristoratori per l’introduzione e la corretta preparazione all’interno dei menu di piatti senza glutine. Sono attualmente 450 in tutta Italia i pubblici esercizi che vi hanno aderito e l’attenzione a questo problema pare stia crescendo progressivamente. Tanto più che a breve sarà legge un provvedimento che imporrà a tutte le aziende della ristorazione collettiva di prevedere menu per i celiaci”.
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