“Una visita dal forte significato simbolico”: la presenza dei Capitani Reggenti Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni a Lampedusa raccoglie il plauso della Commissione per la pastorale sociale della diocesi di San Marino Montefeltro. Un'apertura rispetto al tema dei migranti e rifugiati, già manifestata dal Titano ospitando nel 2016 una famiglia siriana, che si rifà pienamente alle parole del Papa, in occasione dell'ultima Giornata mondiale per la pace, il cui messaggio è stato consegnato dal Vescovo Andrea Turazzi alle autorità sammarinesi. “Uomini e donne in cerca di pace – ricorda il Pontefice – che migrano per salvare la vita”, tentando di conquistare un'esistenza dignitosa. Per aiutare tuttavia non basta condividere intimamente la sofferenza altrui, Francesco invita ad “un impegno che crei una solidarietà condivisa in grado di gestire in maniera responsabile una accoglienza complessa, in quanto si aggiunge ai problemi sociali già presenti nei paesi d'arrivo. Ai governanti il Santo Padre indica la strada della virtù della prudenza e una strategia che combini accoglienza, protezione e integrazione, senza rinunciare alla responsabilità verso le proprie comunità, alle quali devono assicurare giusti diritti e sviluppo armonico. “Così – riporta la nota della Commissione per la pastorale – si contrasta chi fomenta la paura nei confronti dei migranti”.
Infine l'auspicio affinché la Repubblica sappia essere fedele alla sua tradizione di accoglienza all'interno dei propri confini ma anche nei consessi internazionali, contribuendo nei prossimi mesi all'Onu a due patti globali: per le migrazioni sicure, ordinate e regolari e per i rifugiati. “Si tratta di cogliere l'occasione – conclude la Diocesi – perché il realismo della politica internazionale non diventi resa alla globalizzazione dell'indifferenza”.
Infine l'auspicio affinché la Repubblica sappia essere fedele alla sua tradizione di accoglienza all'interno dei propri confini ma anche nei consessi internazionali, contribuendo nei prossimi mesi all'Onu a due patti globali: per le migrazioni sicure, ordinate e regolari e per i rifugiati. “Si tratta di cogliere l'occasione – conclude la Diocesi – perché il realismo della politica internazionale non diventi resa alla globalizzazione dell'indifferenza”.
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