La diffusione dell’alcool tra i giovanissimi è un fenomeno preoccupante e che attraversa l’intero continente europeo e non solo. Stando ai dati statistici diffusi dall’Istat un quinto dei giovani tra gli 11 e i 15 anni ha dichiarato di aver assunto alcolici negli ultimi 12 mesi, nonostante la legge ne vieti la somministrazione ai minori di 16 anni. Tra i ragazzi di 11-15 anni l'1% consuma alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana e il 2,3% si è ubriacato almeno una volta nell'anno (3,2% tra i maschi e 1,3% tra le femmine). Il quadro è ancora più critico per i ragazzi di 16-17. Uno su due ha consumato alcolici nell'anno e la quota di maschi è superiore a quella delle femmine (57,8% contro 41,5%). In questa fascia di età l'8% dei maschi consuma alcolici tutti i giorni, il 4,7% beve alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana; il 10,9% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta negli ultimi 12 mesi e di questi uno su quattro si è ubriacato più di tre volte nell'anno. Dati allarmanti che devono far riflettere. I neo presidenti dell’USOT, Paolo Rossi e del Consorzio San Marino 2000, Stefano Raggi, si fanno interpreti della preoccupazione delle famiglie sammarinesi e lanciano un appello ai loro associati, affinché rispettino la legge in vigore del 1997 ed evitino categoricamente di servire alcool ai minori di 16 anni. Un invito a trascurare l’incasso economico per lasciar prevalere il buon senso. Dall’abuso di alcool derivano spesso conseguenze anche drammatiche, legate, ad esempio, alla guida di automobili o motorini in stato di ebbrezza. Per questo i due rappresentanti di categoria esortano i loro colleghi a non approfittare dell’occasione di facili guadagni, che possono derivare da ragazzini con la voglia di divertirsi ad ogni costo, ma a vigilare con attenzione contro gli abusi e assicurarsi del pieno rispetto della legge, senza farsi scrupoli, in caso di dubbio, nel chiedere i documenti ed accertarsi così dell’età di chi chiede sostanze alcoliche.
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