Con una nota a firma congiunta, il Consiglio di Dipartimento Istruzione e la Direzione della Funzione Pubblica intervengono in merito alla mobilitazione in atto nelle Medie Inferiori e Secondaria Superiore, guardando in particolare al contestato articolo 4 del decreto scuola: “Non si capisce come possa compromettere l'offerta formativa o addirittura – scrivono – distruggere la scuola”. L'articolo 4 stabilisce che gli insegnati svolgano l'orario di 18 ore destinate all'insegnamento e prevede che le ore non effettuate in insegnamento siano destinate ad attività didattiche - dal recupero per chi ha difficoltà di apprendimento, fino ad esperienze facoltative per potenziare il curricolo scolastico. “Non si comprende come attività integrative ed elettive programmate autonomamente dagli insegnanti possano peggiorare la qualità dell'offerta scolastica” - così scrivono Consiglio di dipartimento istruzione e Funzione Pubblica che proseguono: “la ridefinizione, poi, del quadro orario in moduli non inferiori ai 55 minuti, è funzionale a favorire tempi di apprendimento più distesi e metodologie didattiche più operative”. E si dicono “disponibili comunque ad accogliere – come già fatto in questi mesi – proposte sulle modalità di completamento di orario avanzate dai sindacati e a proseguire il confronto verso soluzioni per migliorare la qualità dell'offerta formativa”.
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