C’è anche un po’ di San Marino nell’osannata carriera di Gianfranco Ferré, celebrata in queste ore dal mondo della moda e mass media. Bisogna andare indietro di 26 anni, agli inizi del 1981, quando la Repubblica ebbe il suo primo Capo di Stato donna.
Anche Lea Pedini è rattristata dalla notizia della sua morte: “avevo portato nel suo atelier a Milano fotografie del costume e documenti storici – ricorda Lea Pedini – con lui ho avuto più che altro un rapporto epistolare. In quei giorni infatti si trovava all’estero per lavoro. dopo una settimana mi inviò lo schizzo originale del costume e i suoi personali auguri”.
Un costume che raccolse in Repubblica complimenti unanimi sia a livello politico che istituzionale, ma anche dai semplici cittadini, giustamente preoccupati per quella che era una vera e propria rivoluzione. “Ferré da uomo di cultura qual era – ricorda la Pedini – aveva saputo sposare il rigore stilistico e l’innovazione con il rispetto per la storia e le tradizioni sammarinesi. Tanto che non volle essere pagato per questa creazione. La considerava un piccolo contributo al processo di emancipazione femminile che stava coinvolgendo la repubblica”.
San Marino, quale riconoscimento alla sua opera, gli conferì poi in seguito l’onoreficenza di Grand’Ufficiale di Sant’ Agata.
Anche Lea Pedini è rattristata dalla notizia della sua morte: “avevo portato nel suo atelier a Milano fotografie del costume e documenti storici – ricorda Lea Pedini – con lui ho avuto più che altro un rapporto epistolare. In quei giorni infatti si trovava all’estero per lavoro. dopo una settimana mi inviò lo schizzo originale del costume e i suoi personali auguri”.
Un costume che raccolse in Repubblica complimenti unanimi sia a livello politico che istituzionale, ma anche dai semplici cittadini, giustamente preoccupati per quella che era una vera e propria rivoluzione. “Ferré da uomo di cultura qual era – ricorda la Pedini – aveva saputo sposare il rigore stilistico e l’innovazione con il rispetto per la storia e le tradizioni sammarinesi. Tanto che non volle essere pagato per questa creazione. La considerava un piccolo contributo al processo di emancipazione femminile che stava coinvolgendo la repubblica”.
San Marino, quale riconoscimento alla sua opera, gli conferì poi in seguito l’onoreficenza di Grand’Ufficiale di Sant’ Agata.
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