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Monito di Draghi all'Ue, Michele Chiaruzzi: "Integrazione di San Marino dà forza, in un momento rischioso per l'Europa"

di Mauro Torresi
15 set 2024
Nel servizio l'intervista a Michele Chiaruzzi (direttore Crri UniRSM)
Nel servizio l'intervista a Michele Chiaruzzi (direttore Crri UniRSM)

Mario Draghi invoca un "cambio radicale per l'Europa", altrimenti "sarà una lenta agonia". Stanno facendo discutere, a livello internazionale, le parole dell'economista ed ex premier italiano che, a Bruxelles, ha presentato un lungo elenco di proposte per la competitività. L'Unione avrebbe bisogno di un "doppio piano Marshall", con 800 miliardi l'anno da investire in competitività e sicurezza. In bilico, secondo Draghi, c'è la stessa Ue e i suoi valori. Ma Berlino insieme alla presidente della Commissione Ue Von Der Leyen frenano.

In una fase in cui San Marino si avvicina all'associazione con l'Ue, quali riflessioni fare? Abbiamo chiesto un'analisi a Michele Chiaruzzi, direttore del Centro di ricerca per le Relazioni internazionali dell'Università di San Marino.

Quanto detto da Draghi, commenta Chiaruzzi, "si può sintetizzare in 'l'Unione fa la forza'. Aggiungendo che l'Unione europea, in questo caso, è un'unione nella diversità. Nel momento in cui l'intero continente è di fronte a rischi esistenziali nella sua configurazione, la partecipazione di San Marino all'integrazione europea dà forza a San Marino". La Repubblica, prosegue lo studioso, "ha lavorato per più di un decennio in questo secolo per addivenire ad un Accordo di associazione, per cui questo percorso progressivo è un dato di fatto che, immagino, si concluderà fra pochi mesi. E da quel momento in poi i cittadini sammarinesi potranno giudicare la bontà o meno dell'accordo".

Nel servizio l'intervista a Michele Chiaruzzi (direttore Crri UniRSM)





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