Con l’arroganza e la crudeltà di quelli che ritengono che il proprio potere sia l’unica norma nella vita, il figlio di Gheddafi ha affermato: entro 48 ore sarà tutto finito. Parte da qui, il vescovo, per raccontare l’orrore di migliaia di persone uccise, violentate, in fuga dai loro paesi. La radice profonda di queste ribellioni si chiama desiderio del pane e della libertà. Un desiderio, scrive monsignor Negri, annullato da una repressione tanto cieca quanto violenta. L’orrore è grande, dice, ma la nostra vergogna lo è ancora di più. Perché queste cose sono avvenute nella confusione, quando non addirittura nell’omertà di forze politiche europee e internazionali che ancora una volta hanno privilegiato interessi particolari, chiudendo il cuore e la coscienza all’invito pressante di queste popolazioni massacrate. Il Vescovo accusa l’Occidente, nemico della tradizione cristiana, schiavo del consumismo e dei regimi dittatoriali per le risorse energetiche. Questo Occidente, sottolinea Negri, guardi bene a quello che sta succedendo nel Maghreb. Io non ci sarò più, conclude. Ma temo che le prossime generazioni saranno travolte dagli stessi fenomeni di violenza realizzati in nome di una ideologia che si esprime con il disprezzo totale della vita e della libertà umana.
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