“La scellerata notizia dell’infermiera che ha rifiutato di vaccinarsi richiama un grave e irresponsabile comportamento di una fascia di operatori sanitari”. Così il professor Giorgio Cantelli Forti, Presidente Sif e membro del Comitato sammarinese di Bioetica. Opponendosi alle vaccinazioni, sottolinea Cantelli Forti, creano tre situazioni critiche: rischio per la loro salute, rischio di essere “untori” per i propri pazienti e colleghi, e anche di essere un esempio negativo a favore della campagna anti-vaccinale in atto. “Questa, prosegue il Presidente del Sif, ha trovato spazio certamente per ignoranza e scarsa cultura, ma anche per gli sciamani che su questa speculano non poco ai fini economici e politici. Le vecchie e le nuove epidemie, dalla peste a ebola, non sono sotto gli occhi della gente nella loro drammaticità perché, grazie alla prevenzione attuata dai sistemi sanitari occidentali, in gran parte tramite i vaccini, si è offerto il destro all’ignorante che, avendone perso conoscenza, è portato a ritenere il tutto superato e si convince che è un inutile “fastidio” vaccinarsi solo per arricchire il mondo farmaceutico. E se il passato ritornasse? chiede Cantelli Forti. Si è visto l’atteggiamento emotivo e compulsivo della popolazione per i casi di meningite, peraltro non eccedenti la normale frequenza annuale. Il mondo sanitario ha e deve avere un comportamento etico, e casi come quelli riportati oggi mettono dubbi sulla qualità dei processi di formazione e sulla serietà di reclutamento del proprio personale” Un’analisi attenta di questa criticità è contenuta nel documento approvato lo scorso anno dal Comitato sammarinese di Bioetica che affronta il “Valore Bioetico delle Vaccinazioni per la persona e per la collettività”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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