Il fatto risale al 12 marzo scorso. Le perizie e il giudice dovranno valutare se la morte di un’anziana paziente si poteva evitare. Stando alle prime, sommarie, ricostruzioni, la donna – che presentava una situazione clinica piuttosto seria – si sarebbe aggravata durante la notte e il famigliare che l’assisteva, avrebbe fatto notare all’infermiere di turno il peggioramento delle sue condizioni. Dalle prime ricostruzioni pare che l’infermiere, dopo averla cambiata, abbia rassicurato il famigliare dell’anziana donna e, nonostante sia stato richiamato più volte durante la notte, non sia intervenuto ritenendo il fatto non particolarmente grave. La mattina dopo, l’infermiera arrivata per dare il cambio al collega, si sarebbe immediatamente accorta della serietà della situazione, avvisando subito il medico di turno che ha disposto il trasferimento della donna in terapia intensiva. La signora è deceduta dopo qualche giorno. L’Istituto per la Sicurezza Sociale ha avviato, a suo tempo, due livelli di contestazione verso l’infermiere: uno della direzione sanitaria ed uno della direzione generale. Adesso tutto è nelle mani del giudice e questo ha comportato la sospensione del procedimento disciplinare – in attesa della conclusione dell’inchiesta giudiziaria – perché così prevede la legge. All’infermiere è stata comminata una ammonizione e i vertici dell’ISS stanno decidendo se sospenderlo. “Sono sicuro – commenta il direttore generale Paolo Pasini – che si farà chiarezza. Si tratta di una situazione incresciosa ma del tutto isolata rispetto alla qualità e alla capacità del reparto di dare risposte. E’ un singolo episodio – sottolinea Pasini – che non riflette certo la generalità né del reparto né dell’ospedale. C’erano tutte le condizioni per garantire una buona assistenza”.
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