“Mi avete insegnato a salvare vite”: così Cecilia Strada ricorda i suoi genitori nel giorno della scomparsa del padre Gino, morto a 73 anni. Una figura stimata a livello internazionale, in prima linea per il rispetto dei diritti umani. Nato in Lombardia nel 1948 e una formazione come chirurgo, fondò, nel '94, insieme alla moglie Teresa, l'associazione indipendente Emergency. Ruanda, Cambogia, Afghanistan sono alcune delle zone dove Strada ha operato, dedicandosi alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Fece visita a San Marino nel febbraio 2006 quando fu ricevuto in udienza dai Capitani Reggenti. All'epoca, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio propose l'organizzazione per il Nobel per la Pace. Nella stessa occasione l'incontro con la Csdl che oggi lo ricorda come “un grande uomo” che si è battuto per offrire cure mediche di qualità a tutti. Tanti i messaggi di cordoglio dai leader politici. "Gino Strada ha recato le ragioni della vita dove la guerra voleva imporre violenza e morte”, afferma il Presidente della Repubblica italiana Mattarella. “Non riusciamo a pensare di stare senza di lui”, scrive ora l'Ong.
L'ultimo suo pensiero l'Afghanistan, con un articolo apparso oggi su La Stampa nel quale il fondatore di Emergency ha definito il conflitto come una “guerra di aggressione” iniziata dagli Stati Uniti dopo l'11 Settembre e a cui si sono accodati i Paesi occidentali.
Nel servizio, l'intervista a Lorenza Giommi, referente Emergency Gruppo Rimini