Originario di Rimini, praticamente da sempre nel mondo bancario, ha scalato tutte le posizioni. Nel 1958, a 24 anni, entrò al Credito Romagnolo, come semplice impiegato e poi venne inviato a Bologna, a dirigere la sede del capoluogo. La preparazione professionale unita ad una forte determinazione e lungimiranza finanziaria, lo portarono a diventare Direttore Generale del Rolo. Ci restò 32 anni consecutivi, fino al 1990, quando assume la direzione della Cassa di Risparmio di San Marino. Uomo schivo e rigoroso, rifuggiva il più possibile ogni forma di protagonismo o di mondanità, anche se non difettava di spirito e di senso dell’umorismo.
E’ sotto la sua guida che la Cassa di Risparmio consolida ulteriormente la sua presenza sul territorio e la situazione patrimoniale. La banca cresce significativamente e consegue utili importanti. Forte di questi risultati, Fantini spinge verso nuove forme imprenditoriali. E’ fra i primi ad intuire le potenzialità del credito al consumo e crea il gruppo Finemiro, in seguito Neos. L’azienda nel 2002 viene ceduta al gruppo San Paolo e Fantini, insieme agli allora vertici di Cassa di Risparmio, persegue un nuovo progetto: la creazione del Gruppo Delta. Avrà sede a Bologna e in breve diventerà uno dei gruppi più significativi nel mondo del credito al consumo in Italia. La partecipazione azionaria di Cassa di Risparmio cresce; si procede all’acquisizione di Sedici Banca, a Roma e della Bentos Assicurazioni. Tutto sembra procedere a gonfie vele, fino agli screzi con uno dei soci: la Sopaf, che fa capo ai fratelli Magnoni. Divergenze che si inaspriscono quando si tratta la cessione del pacchetto azionario, troppo esosa la richiesta per Fantini e i vertici di Cassa di Risparmio. Da qui tanti problemi e una serie di vicende ancora non chiarite, alcune delle quali contenute in un memoriale svelato dopo l’operazione Varano: l’inchiesta della Procura della Repubblica di Forlì che assieme a Fantini porta in carcere il presidente e il direttore della Cassa di Risparmio, il direttore di Carifin e il Vice Presidente del Gruppo Delta.
L’ex Amministratore delegato inizia, insieme agli altri, la sua battagli giudiziaria, difende strenuamente le sue scelte e lo farà con tutte le forze. Fino a questo pomeriggio. Si è spento a causa delle complicazioni di un’ischemia, che lo aveva colpito alla gamba destra.
E’ sotto la sua guida che la Cassa di Risparmio consolida ulteriormente la sua presenza sul territorio e la situazione patrimoniale. La banca cresce significativamente e consegue utili importanti. Forte di questi risultati, Fantini spinge verso nuove forme imprenditoriali. E’ fra i primi ad intuire le potenzialità del credito al consumo e crea il gruppo Finemiro, in seguito Neos. L’azienda nel 2002 viene ceduta al gruppo San Paolo e Fantini, insieme agli allora vertici di Cassa di Risparmio, persegue un nuovo progetto: la creazione del Gruppo Delta. Avrà sede a Bologna e in breve diventerà uno dei gruppi più significativi nel mondo del credito al consumo in Italia. La partecipazione azionaria di Cassa di Risparmio cresce; si procede all’acquisizione di Sedici Banca, a Roma e della Bentos Assicurazioni. Tutto sembra procedere a gonfie vele, fino agli screzi con uno dei soci: la Sopaf, che fa capo ai fratelli Magnoni. Divergenze che si inaspriscono quando si tratta la cessione del pacchetto azionario, troppo esosa la richiesta per Fantini e i vertici di Cassa di Risparmio. Da qui tanti problemi e una serie di vicende ancora non chiarite, alcune delle quali contenute in un memoriale svelato dopo l’operazione Varano: l’inchiesta della Procura della Repubblica di Forlì che assieme a Fantini porta in carcere il presidente e il direttore della Cassa di Risparmio, il direttore di Carifin e il Vice Presidente del Gruppo Delta.
L’ex Amministratore delegato inizia, insieme agli altri, la sua battagli giudiziaria, difende strenuamente le sue scelte e lo farà con tutte le forze. Fino a questo pomeriggio. Si è spento a causa delle complicazioni di un’ischemia, che lo aveva colpito alla gamba destra.
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