Un’infanzia lunga una vita. Nulla si sa, tutto si immagina. Cosa si prende da un libro? Sono i tre percorsi proposti dal Museo Fellini che racchiude un raccolta di libri del Maestro con un allestimento scandito dalle parole del regista e richiami alle sue fantasie cinematografiche.
Fellini era un lettore curioso e con la mente aperta, ma come tutti, aveva un rapporto discontinui con i libri, in quanto oggetto. Li regalava, li perdeva, li dimenticava, a volte non li leggeva, ma li rispettava e solo in pochi si trovano commenti e appunti.
Il museo che contiene 2000 volumi selezionati tra quelli che componevano la biblioteca del maestro, nasce dalla convinzione che i libri di un artista rappresentano un frammento di natura biografica. E quelli esposti raccontano un itinerario felliniano cha ha spaziato tra diversi argomenti. Dalla psicanalisi, alla narrativa, dai fumetti, che lo hanno accompagnato per tutta la vita alimentando la sua vena più creativa, alla pittura.
Il tema dell’eterno fanciullo accompagna il visitatore dall’inizio alla fine, dai titoli essenziali per la sua formazione di bambino, a quelli importanti per l’adolescente Fellini, come l’Odissea con il cui protagonista Ulisse, archetipo della menzogna, racconta di essersi identificato negli anni del Ginnasio. Al suo arrivo il visitatore viene accolto da una frase del maestro, provocatoria come sempre: “mi stimola di più la vita dei libri”, ma che leggesse è ben chiaro a chi, fino al 13 aprile del 2009, deciderà di curiosare nella sua biblioteca.
Myriam Simoncini
Fellini era un lettore curioso e con la mente aperta, ma come tutti, aveva un rapporto discontinui con i libri, in quanto oggetto. Li regalava, li perdeva, li dimenticava, a volte non li leggeva, ma li rispettava e solo in pochi si trovano commenti e appunti.
Il museo che contiene 2000 volumi selezionati tra quelli che componevano la biblioteca del maestro, nasce dalla convinzione che i libri di un artista rappresentano un frammento di natura biografica. E quelli esposti raccontano un itinerario felliniano cha ha spaziato tra diversi argomenti. Dalla psicanalisi, alla narrativa, dai fumetti, che lo hanno accompagnato per tutta la vita alimentando la sua vena più creativa, alla pittura.
Il tema dell’eterno fanciullo accompagna il visitatore dall’inizio alla fine, dai titoli essenziali per la sua formazione di bambino, a quelli importanti per l’adolescente Fellini, come l’Odissea con il cui protagonista Ulisse, archetipo della menzogna, racconta di essersi identificato negli anni del Ginnasio. Al suo arrivo il visitatore viene accolto da una frase del maestro, provocatoria come sempre: “mi stimola di più la vita dei libri”, ma che leggesse è ben chiaro a chi, fino al 13 aprile del 2009, deciderà di curiosare nella sua biblioteca.
Myriam Simoncini
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