Il "Bambinello di Padre Pio", reliquia devozionale che il santo di Pietrelcina tenne per anni nella sua cella a San Giovanni Rotondo - lo chiamava il "Bambinello dei baci" perché, ogni volta che vi era davanti, gli rivolgeva preghiere e lo baciava - sarà esposto a partire dal 24 dicembre e per tutte le feste natalizie nella chiesa di San Salvatore in Lauro, in Via dei Coronari, a Roma. La statuina è alta 60 centimetri, che un ignoto artigiano ha cesellato da un unico legno: la mano destra con tre dita alzate, in quella sinistra un cuore rosso dove arde una fiammella, una tunica beige che lo cinge fino ai piedi e il capo cinto da una corona con incise le parole "Cuor del Mondo". Il Gesù Bambino di Padre Pio ha una storia del tutto singolare. Fu infatti donato da San Pio 47 anni fa ad uno tra i più amati attori italiani del secolo scorso, Carlo Campanini, torinese di nascita ma romano d'adozione, devoto del santo. "Papà frequentava San Giovanni Rotondo - ricorda Maria Pia Campanini, figlia dell'artista e custode del Bambinello - e quando andava a trovare il Frate di Pietrelcina nel luogo della clausura, fuori della sua cella vedeva questo bel Gesù bambino, il 'Bambinello dei baci, talmente bello che un giorno di inizio primavera del 1966 chiese a Padre Pio di poterlo far uscire dal suo 'confine' di preghiera e portarlo 'nel mondo'. Il Frate superiore non ci pensò due volte e glielo donò. E da allora la mia famiglia ne è custode". La chiesa di San Salvatore in Lauro, santuario dedicato alla Madonna di Loreto, è centro di coordinamento romano e regionale dei gruppi di preghiera di Padre Pio.
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