Anche quest'anno la Comunità Papa Giovanni XXIII si è riunita nella chiesa della Resurrezione a Rimini per la Festa del Riconoscimento, con una liturgia speciale per celebrare, il giorno di Santo Stefano, la rinascita dei ragazzi che hanno concluso il programma terapeutico e sconfitto la droga. Una tradizione che quest'anno compie 20 anni: la prima messa del riconoscimento fu officiata da don Oreste Benzi nel 1995. In 95 hanno ricevuto il 'Riconoscimento': 65 italiani, che provengono in particolare da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Abruzzo, e 30 dalle strutture di recupero all'estero, Croazia, Albania, Brasile, Bolivia, Cile e Argentina. L'85% di loro è di sesso maschile, ha più di 30 anni e una lunga storia di dipendenza da sostanze e vissuti tragici. La maggior parte è entrata in Comunità soprattutto per dipendenza da eroina e cocaina (ma è in netta crescita l'utilizzo di droghe sintetiche), abuso di alcol e dipendenza dal gioco d'azzardo. Il cammino di recupero nella Comunità Papa Giovanni XXIII mira a valorizzare la persona, da subito inserita in un contesto familiare, dura in media tre anni ed è costituito da tre fasi: l'accoglienza, la comunità, il rientro.
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