L'Italia ha ben due milioni di cause per liti condominiali pendenti nei tribunali, ma il processo che si è concluso oggi a San Marino fa riflettere per come la controversia sia maturata. In un contesto di 'vissuti messi alla prova da difficoltà economiche'. e per come è finita: a calci e pugni. Imputato e parte civile infatti vivono a Fiorentino, in alloggi di edilizia sovvenzionata, dove il clima – come emerso dalle testimonianze degli altri condomini- non è esattamente dei più distesi. E' emerso infatti che per diverbi particolarmente animati le Forze dell'ordine siano dovute intervenire spesso nell'edificio.
L'antefatto dell'episodio che ha portato la vicenda in tribunale è avvenuto nel corso di un incontro tra le parti, nel marzo 2019, negli uffici presso la Segreteria che ha competenza per gli alloggi della edilizia sovvenzionata. I toni dell'incontro non sarebbero andati giù ad uno dei contendenti, che una volta tornato a casa avrebbe bussato alla porta dell'altro, un giovane di 25 anni, pretendendo scuse e ricevendo invece un pugno ed un calcio, che gli avrebbe causato ferite giudicate guaribili in 20 giorni.
Per la difesa l'episodio andrebbe inquadrato nelle dinamiche del condominio, dove il giovane sarebbe stato a sua volta vittima di ingiurie pesanti. Ma le lesioni ci sono state ed il Commissario della Legge ha accolto le richieste della Procura Fiscale, ed ha condannato l'imputato a 6 mesi, con pena sospesa e beneficio di non menzione. Ma tra i pianerottoli del “condominio della discordia” la parola resa non esiste ed all'odierna parte civile è stata notificata in questi giorni una denuncia per una tapparella rotta.