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Niente GdF al confine, ma i controlli saranno intensificati

3 ott 2008
Finanziere
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La possibilità di intensificazioni di ispezioni valutarie da parte della Guardia di Finanza, secondo fonti ben informate, sarebbe nell’aria, ma non nelle modalità massicce del ’97, come qualcuno ha ipotizzato nei giorni scorsi. I controlli ci saranno, ma non nelle immediate vicinanze del confine di Stato. Per l’applicazione del regolamento europeo 1889/2005, sul trasferimento di valuta verso San Marino, il comando generale della Guardia di Finanza ha diramato una circolare specifica, datata 29 luglio, ai comandi regionali di Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana e in particolare ai comandi delle province più vicine alla Repubblica.
Il principio di riferimento è oramai arcinoto: per somme in contanti superiori ai 10mila euro, è obbligatorio effettuare in anticipo la dichiarazione doganale. La sanzione amministrativa, in caso di omessa dichiarazione, è il sequestro immediato del 40% di ciò che eccede i 10mila euro; quella penale è invece una multa da 516 a 5164 euro ed anche la reclusione da sei mesi ad un anno. L’obbligo di dichiarazione doganale c’è sempre stato, ma in passato si poteva fare anche 48 ore dopo aver trasportato il denaro oltre confine.
Sembra però, che all’agenzia delle dogane di Rimini, fino a 20 giorni fa, non risultasse alcuna dichiarazione, da parte di comuni cittadini, per esportazione di valuta superiore a 10mila euro verso il Titano. E questo, alle Fiamme Gialle, appare incredibile. Nella norma, invece, le dichiarazioni doganali effettuate a Rimini da banche e società.

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