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Non facciamo morire Tonino Guerra ancora una volta. Lo chiede la moglie Lora

2 apr 2012
Non facciamo morire Tonino Guerra ancora una volta. Lo chiede la moglie Lora
Non facciamo morire Tonino Guerra ancora una volta. Lo chiede la moglie Lora
Si firma la moglie russa di Tonino, Lora, abituata da sempre ad essere chiamata così. E in poche righe, talmente delicate che sembrano dettate da Guerra, dal silenzio che per me – scrive – “è diventato assordante” esprime il desiderio che rimanga viva tutta l’opera del Poeta, riconosciuta dalle istituzioni, dal più umile amico e da tutti coloro che lo conoscevano appena.
“Sarò più utile dopo “ ha detto Tonino. In queste parole, racconta Lora, c’è la speranza di rimanere in vita a lungo, soprattutto quando l’umanità scoprirà ancora una volta le favole e l’infanzia riacquisterà l’immaginazione tolta da Internet. Il Poeta è l’anima del suo popolo, perciò è immortale. Non facciamolo morire ancora una volta. Termina la lettera, Lora, con un profondo inchino a tutti. E poi avanza un altro desidero. Vorrei, scrive, che il crematorio di Cesena non somigliasse ad una enorme cucina romagnola, pulita, ma squallida, senza musica o “il rumore della pioggia” che alleggerirebbe il fuoco che ci aspetta. Le ceneri, racconta, a volte sfuggono alle mani attente dell’operatore. Dovrebbero essere raccolte non con una paletta di plastica, ma almeno di argento. Ogni uomo ha il diritto di essere accompagnato con dignità.

Sonia Tura

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