Cuba gli impedisce di tornare a l'Avana dove è nato, destinandolo a un futuro da clandestino, ma San Marino gli concede il 'soggiorno straordinario per esigenze umanitarie di protezione sociale' per un anno, previsto dall'articolo 14 della nuova legge sulle residenze e concesso per la prima volta. E' la storia a lieto fine di Pavel Leyva Breto, arrivato oltre sei anni fa sul Titano con il figlio piccolo. L'uomo, che lavora in fabbrica, e' entrato regolarmente in Repubblica, grazie al matrimonio con una connazionale in possesso di residenza. Ma dopo la separazione e le nuove regole per i soggiorni, ha rischiato l'espulsione da San Marino senza poter tornare a Cuba, perché prima di lasciare l'isola aveva firmato un documento in cui rinunciava alla casa e alla possibilità di rimpatrio. In mancanza di permesso e visto, sarebbe stato rispedito indietro - ha spiegato l'avvocato Nazareno Bugli che ha seguito l'istruttoria per l'istanza di soggiorno - Noi abbiamo esibito un documento dell'ambasciata cubana in cui si diceva che Pavel non poteva rientrare a Cuba, che aveva perso i diritti civili e politici e che quindi poteva solo rimanere a San Marino, perché per l'Italia sarebbe diventato un clandestino.
Riproduzione riservata ©