L'unione delle camere penali italiane, delle quali fa parte anche la Camera Penale di Rimini, hanno proclamato l'astensione dalle udienze e dall'attività giudiziaria dal 20 al 24 marzo a seguito della decisione del governo di porre al fiducia sul disegno di legge di riforma in materia penale. Tre sono in particolare i punti contestati dai togati. Il primo riguarda le intercettazioni e l'utilizzo di virus "trojan", in grado di accende microfoni e telecamere di qualsiasi apparato elettronico, che porta all'intercettazione non solo dell'indiziato, ma anche di amici, familiari, colleghi o chiunque capiti nelle sue vicinanze. Contestato anche l'indiscriminato aumento dei tempi di prescrizione, già considerati molto lunghi nella giustizia italiana.
Infine il disegno di legge toglie ai detenuti in custodia cautelare la possibilità di presenziare al proprio: per risparmiare sui costi del loro trasferimento in tribunale, potranno assistere solo in videoconferenza.
La Camera penale di Rimini ha organizzato per il 24 marzo un dibattito pubblico per approfondire questi temi.
Infine il disegno di legge toglie ai detenuti in custodia cautelare la possibilità di presenziare al proprio: per risparmiare sui costi del loro trasferimento in tribunale, potranno assistere solo in videoconferenza.
La Camera penale di Rimini ha organizzato per il 24 marzo un dibattito pubblico per approfondire questi temi.
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