Carissimo Nuah,
ci tenevo a ringraziarti personalmente per il coraggio e la simpatia che hai dimostrato, partecipando alla nostra trasmissione condotta da Sara Bucci, che ti ha peraltro già scritto in merito.
Personalmente non frequento i social network ma mi si dice che questo ha scatenato qualche manipolo più o meno organizzato che potrebbe rientrare di diritto in quel fenomeno sociale che Umberto Eco definiva "legioni di imbecilli". Permettimi in questo caso la citazione testuale. «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». Umberto Eco aveva le idee chiare, come piuttosto noto a chi ha a che fare con i libri, quegli strani oggetti che i nazisti bruciavano proprio perché facevano pensare.
So bene però che - Eco o non Eco - non è comunque facile restare sereni, quando gli effetti di questo fenomeno sociale si manifestano. Il razzismo - nelle sue diverse manifestazioni e travestitismi - è una componente che ho visto ciclicamente tornare di moda nella mia vita e, come sai bene, per quelli che non hanno idee ma solo passioni più o meno primitive, l'odio al plurale sostituisce spesso purtroppo per loro e per noi le attività intellettive.
Le diversità - che poi definire diversità oggi il colore della pelle, in un mondo che va verso la globalizzazione, suona veramente ridicolo - si prestano a questo gioco da sempre ma le diversità ogni volta che si va poi a approfondire, si scopre che arricchiscono - metaforicamente e non solo - il sangue e non solo il sangue di una comunità.
Vorrei saperti dire di avere fiducia in te stesso ma soprattutto nella gente intorno a te. Magari sono meno capaci di farsi sentire ma c'è veramente molta più sensibilità e intelligenza in giro - credimi - di certa rumorosità drogata di odio e di presunzione, dove si considera merito il caso, dove si è nati, il colore della pelle o persino dei capelli. Nel medio evo le donne con i capelli rossi non raramente venivano bruciate come streghe, tanto per spiegarsi meglio, e è una cosa che oggi risulterebbe incomprensibile non solo nei saloni dei coiffeurs di moda. Nelle città del nord Italia negli anni 60 si leggeva spesso sui cartelli di affittasi, nelle vie delle città, "non si affitta ai meridionali" e anche questo è un esempio, ma non è servito a fermare la civiltà, il progresso, la cultura, l'intelligenza di chi ragiona. "L'odio è roba da stronzi", diceva una persona a me molto cara che ha passato tutta la vita a lottare in primissima linea contro queste cose.
Io posso solo dirti grazie di cuore, a nome mio personale e di tutta la Rtv, per essere stato nostro ospite, garantirti che non sei solo (oltre che naturalmente quando vuoi saremo lieti e onorati di averti di nuovo in studio con noi).
Qualche giorno fa ho rivisto "42", un film che sarebbe da proporre nelle scuole e non solo. Se ti capita, in questi giorni dagli una occhiata anche se di film del genere ne è piena la storia del cinema.
Le cose cambiano e cambiano in meglio. Con coraggio, tempo, pazienza.
Un abbraccio solidale.
Carlo Romeo
ci tenevo a ringraziarti personalmente per il coraggio e la simpatia che hai dimostrato, partecipando alla nostra trasmissione condotta da Sara Bucci, che ti ha peraltro già scritto in merito.
Personalmente non frequento i social network ma mi si dice che questo ha scatenato qualche manipolo più o meno organizzato che potrebbe rientrare di diritto in quel fenomeno sociale che Umberto Eco definiva "legioni di imbecilli". Permettimi in questo caso la citazione testuale. «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». Umberto Eco aveva le idee chiare, come piuttosto noto a chi ha a che fare con i libri, quegli strani oggetti che i nazisti bruciavano proprio perché facevano pensare.
So bene però che - Eco o non Eco - non è comunque facile restare sereni, quando gli effetti di questo fenomeno sociale si manifestano. Il razzismo - nelle sue diverse manifestazioni e travestitismi - è una componente che ho visto ciclicamente tornare di moda nella mia vita e, come sai bene, per quelli che non hanno idee ma solo passioni più o meno primitive, l'odio al plurale sostituisce spesso purtroppo per loro e per noi le attività intellettive.
Le diversità - che poi definire diversità oggi il colore della pelle, in un mondo che va verso la globalizzazione, suona veramente ridicolo - si prestano a questo gioco da sempre ma le diversità ogni volta che si va poi a approfondire, si scopre che arricchiscono - metaforicamente e non solo - il sangue e non solo il sangue di una comunità.
Vorrei saperti dire di avere fiducia in te stesso ma soprattutto nella gente intorno a te. Magari sono meno capaci di farsi sentire ma c'è veramente molta più sensibilità e intelligenza in giro - credimi - di certa rumorosità drogata di odio e di presunzione, dove si considera merito il caso, dove si è nati, il colore della pelle o persino dei capelli. Nel medio evo le donne con i capelli rossi non raramente venivano bruciate come streghe, tanto per spiegarsi meglio, e è una cosa che oggi risulterebbe incomprensibile non solo nei saloni dei coiffeurs di moda. Nelle città del nord Italia negli anni 60 si leggeva spesso sui cartelli di affittasi, nelle vie delle città, "non si affitta ai meridionali" e anche questo è un esempio, ma non è servito a fermare la civiltà, il progresso, la cultura, l'intelligenza di chi ragiona. "L'odio è roba da stronzi", diceva una persona a me molto cara che ha passato tutta la vita a lottare in primissima linea contro queste cose.
Io posso solo dirti grazie di cuore, a nome mio personale e di tutta la Rtv, per essere stato nostro ospite, garantirti che non sei solo (oltre che naturalmente quando vuoi saremo lieti e onorati di averti di nuovo in studio con noi).
Qualche giorno fa ho rivisto "42", un film che sarebbe da proporre nelle scuole e non solo. Se ti capita, in questi giorni dagli una occhiata anche se di film del genere ne è piena la storia del cinema.
Le cose cambiano e cambiano in meglio. Con coraggio, tempo, pazienza.
Un abbraccio solidale.
Carlo Romeo
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