A 11 giorni dal terremoto e dallo tsunami la terra continua a tremare nelle prefetture di Miyagi e Fukushima. Prosegue la lotta per la messa in sicurezza dei 6 reattori della centrale 1, collegati oggi tutti all'alimentazione esterna, mentre due scosse di magnitudo 6.3 e 6.2, hanno colpito la stessa area. L'Agenzia meteorologica nipponica ha stimato che vi sia un 20% di possibilità che nei prossimi tre giorni possa verificarsi un terremoto di magnitudo superiore a 7. Vapore radioattivo è fuoriuscito dai reattori 2 e 3, ma il portavoce del governo Yukio Edano ha detto che, malgrado l'allarme cibo di ieri, non sarà estesa la "zona di esclusione" intorno all'impianto centrale. Sale anche il bilancio delle vittime 22 mila, e nonostante le rassicurazioni del governo l’incubo contaminazione si attacca sui cibi, sulla gente. Anche il mare è sporco di iodio radioattivo. L’organizzazione mondiale della sanità ha detto che la situazione è grave, più del previsto. Quantità minime di radiazioni sono già arrivate in Europa, ed entro un paio di giorni dovrebbero raggiungere l’Italia, rimanendo al di sotto dei livelli di allarme. Secondo, un'agenzia dell'Onu che ha 63 stazioni di osservazione nel mondo, le particelle radioattive giapponesi sarebbero già arrivate in Islanda passando per gli Usa.
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