Bambini soli, vittime indifese di orchi moderni. Bambini soldato; bambini sfruttati, abusati, uccisi. Sono parole che fanno male. Ma solo l’orrore, a volte, è in grado di fare aprire gli occhi su quanto accade ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, in luoghi del mondo lontani e vicini. Perché la violenza sui minori - deve essere chiaro - non si consuma solo in paesi piegati da carestia e miseria. L’abuso può avvenire nella nostra stessa città, quartiere, via. Può nascondersi dietro la porta del vicino, dietro alla facciata benevola di un amico, di un famigliare. Spesso le grida delle vittime sono silenziose, soffocate. L’Emilia Romagna è stata, lo scorso anno, la settima tra le regioni italiane per richieste d’aiuto a telefono azzurro. La maggior parte sono arrivate da bambini entro i dieci anni d’età. La violenza ha mille facce: colpisce fisico, mente, e va dritta al cuore. Nel mondo ne è vittima oltre l’85% dei minori dai 2 ai 14 anni. 40 milioni subiscono abuso sessuale. Il 36% delle bambine in paesi in via di sviluppo si sposa prematuramente. Centinaia di migliaia vengono sottoposte a mutilazioni genitali. Oltre un miliardo vivono in paesi colpiti da guerre e conflitti. Oltre duecentomila finiscono tra le fila di gruppi combattenti. Milioni sono profughi. Senza dimenticare lo sfruttamento sul lavoro. 500.000 nella sola Italia. Ecco i numeri della vergogna. Ecco i numeri che devono indignarci, e spingere la politica ad investire sulla prevenzione.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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