Si chiama Exablate 2000 la nuova apparecchiatura di risonanza magnetica che, affiancando la tomografica computerizzata, completa la dotazione di “macchine pensanti” del servizio di radiologia e che pone l’Ospedale sammarinese tra i più avanzati in Europa.
L’alternativa non invasiva all'asportazione chirurgica dei fibromi uterini e alla stessa isterectomia, vale a dire l’asportazione dell’utero, adesso è una realtà.
Quello inaugurato nel nostro ospedale è uno dei primissimi apparecchi per questa nuova tecnica ad entrare in funzione in Europa (uno è già stato installato a Londra, un altro è a Berlino).
La procedura, ambulatoriale, sfrutta l'utilizzo combinato della risonanza magnetica nucleare e degli ultrasuoni focalizzati per "distruggere" i fibromi uterini dall'esterno, senza bisogno di ricorrere al bisturi.
La risonanza magnetica consente di "centrare" il bersaglio e di mirare in maniera estremamente precisa l'effetto degli ultrasuoni focalizzati che, producendo un aumento della temperatura, distruggono il fibroma con il calore.
Questo trattamento medico avanzato viene eseguito senza la necessità di anestesia generale e ospedalizzazione, riducendo enormemente i tempi di recupero e i rischi di effetti collaterali. Si può tornare alla routine già il giorno dopo.
Sono in corso nuovi studi per verificare l'efficacia del trattamento nei tumori alle ossa, al seno, al fegato e al cervello. In Italia non esistono installazioni di questo tipo. Finora il più vicino si trovava al St.Mary Hospital di Londra. Ecco perché il Direttore generale dell’Iss, Alfeo Montesi, ricorda che questa risonanza magnetica pone il nostro ospedale in condizioni di superiorità a livello italiano per la diagnostica e a livello europeo per la cura.
E mentre si sta lavorando all’ipotesi di accorpare tutta la radiologia, il Segretario di stato alla sanità, Fabio Berardi, dopo aver dato atto che la scelta di questo nuovo servizio è stata compiuta dal Comitato esecutivo e dalla Segreteria politica che lo ha preceduto, sottolinea che la direzione intrapresa dovrà portare la sanità pubblica ad operare delle scelte cruciali.
L’alternativa non invasiva all'asportazione chirurgica dei fibromi uterini e alla stessa isterectomia, vale a dire l’asportazione dell’utero, adesso è una realtà.
Quello inaugurato nel nostro ospedale è uno dei primissimi apparecchi per questa nuova tecnica ad entrare in funzione in Europa (uno è già stato installato a Londra, un altro è a Berlino).
La procedura, ambulatoriale, sfrutta l'utilizzo combinato della risonanza magnetica nucleare e degli ultrasuoni focalizzati per "distruggere" i fibromi uterini dall'esterno, senza bisogno di ricorrere al bisturi.
La risonanza magnetica consente di "centrare" il bersaglio e di mirare in maniera estremamente precisa l'effetto degli ultrasuoni focalizzati che, producendo un aumento della temperatura, distruggono il fibroma con il calore.
Questo trattamento medico avanzato viene eseguito senza la necessità di anestesia generale e ospedalizzazione, riducendo enormemente i tempi di recupero e i rischi di effetti collaterali. Si può tornare alla routine già il giorno dopo.
Sono in corso nuovi studi per verificare l'efficacia del trattamento nei tumori alle ossa, al seno, al fegato e al cervello. In Italia non esistono installazioni di questo tipo. Finora il più vicino si trovava al St.Mary Hospital di Londra. Ecco perché il Direttore generale dell’Iss, Alfeo Montesi, ricorda che questa risonanza magnetica pone il nostro ospedale in condizioni di superiorità a livello italiano per la diagnostica e a livello europeo per la cura.
E mentre si sta lavorando all’ipotesi di accorpare tutta la radiologia, il Segretario di stato alla sanità, Fabio Berardi, dopo aver dato atto che la scelta di questo nuovo servizio è stata compiuta dal Comitato esecutivo e dalla Segreteria politica che lo ha preceduto, sottolinea che la direzione intrapresa dovrà portare la sanità pubblica ad operare delle scelte cruciali.
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