Sempre protagoniste le due finanziarie interessate dalle rogatorie arrivate dalle Procure di Roma e Forlì, che indagano sulla documentazione della clientela e sui loro rapporti con l’Italia. Proprio i clienti avevano cercato di opporsi all’invio dei documenti, ma a marzo il giudice di terza istanza, Emiliani, aveva respinto il ricorso. Sono così partite le eccezioni di legittimità: secondo il pool di avvocati difensori, è incostituzionale che i clienti non abbiano la possibilità di ricorrere. Ne è poi stata presentata anche un’altra, su una presunta incompatibilità del giudice di terza istanza, chiamato a decidere se la nuova eccezione è manifestamente infondata o se è il caso di bloccare tutto e inviare il caso al Collegio dei Garanti. E non è mancato uno scambio vivace in aula, protagonista l’avvocato Alessandro Petrillo del Foro di Rimini, che si è rivolto ad Emiliani come “giudice di se stesso” perché, ha detto in aula, deciderebbe su una eccezione che lo riguarda. Visto che il giudice si era già espresso in proposito, secondo l’avvocato la nuova sentenza avrebbe un esito scontato. Secondo il difensore, serve insomma un nuovo giudice. Emiliani si è riservato la decisione. C’è da dire che l’organico del tribunale ha ripreso a soffrire, da quando sono state rese note le dimissioni del giudice per i rimedi straordinari, Stefano Canestrari, che ha lasciato l’incarico.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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