In attesa di nuove indicazioni, riferite al biennio 2015/2016, che usciranno nel giro di qualche mese (probabilmente a fine primavera), le ultime stime disponibili sull'obesità infantile in Repubblica risalgono al 2014: il fenomeno registra un tasso dell'8,5% (in calo dell'1% circa rispetto al 2012); stabile nei piccoli tra gli 8 e i 9 anni. Più alto invece il dato sul sovrappeso, che si attesta al 22,5%. E' il primo quadro significativo che emerge da Okkio alla Salute, il progetto che San Marino dal 2010 promuove sul territorio in collaborazione con il Ministero della Salute italiano, per dare una risposta efficace al problema nei bambini in età scolare. Un tipo di sorveglianza che permette di monitorare il fenomeno e valutare l'efficacia degli interventi messi in campo. Seguito personalmente sin dall'inizio da Andrea Gualtieri, prima come dirigente dell'Authority Sanitaria ora pure come Direttore Generale Iss, Okkio alla Salute si propone di analizzare anche i fattori di rischio correlati. L'obesità infantile aumenta infatti la probabilità di sviluppare precocemente diabete e malattie cardiovascolari.
La rilevazione, biennale, si concentra su bambini di terza elementare, circa 300 alunni ad ogni tornata, più le loro famiglie: viene somministrato un questionario che è lo stesso per i coetanei d'oltre confine, per una più agevole comparazione dei dati. Sotto la lente, oltre al peso, lo stile di vita, la nutrizione: il 27% degli alunni beve, ad esempio, bevande zuccherate almeno una volta al giorno, mentre solo l'11,5% assume quotidianamente 5 porzioni di frutta e verdura. Attività fisica: appena il 13,2% fa sport almeno un'ora alla settimana; contro il 33% di bambini che fanno vita sedentaria, ovvero più di due ore al giorno davanti alla tv e ai videogames. Allarma anche il dato sulla percezione che i genitori hanno del sovrappeso o dell'obesità dei figli: percezione che risulta inadeguata per il 43,7% delle madri. La sottostima del peso corporeo dei figli è, dunque, una tra le cause di un fenomeno che è multifattoriale e che richiede per questo interventi integrati fra i vari settori della società (sanità, scuola, territorio, sport, ecc...).
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Ci siamo collegati telefonicamente con il Direttore Iss Andrea Gualtieri
La rilevazione, biennale, si concentra su bambini di terza elementare, circa 300 alunni ad ogni tornata, più le loro famiglie: viene somministrato un questionario che è lo stesso per i coetanei d'oltre confine, per una più agevole comparazione dei dati. Sotto la lente, oltre al peso, lo stile di vita, la nutrizione: il 27% degli alunni beve, ad esempio, bevande zuccherate almeno una volta al giorno, mentre solo l'11,5% assume quotidianamente 5 porzioni di frutta e verdura. Attività fisica: appena il 13,2% fa sport almeno un'ora alla settimana; contro il 33% di bambini che fanno vita sedentaria, ovvero più di due ore al giorno davanti alla tv e ai videogames. Allarma anche il dato sulla percezione che i genitori hanno del sovrappeso o dell'obesità dei figli: percezione che risulta inadeguata per il 43,7% delle madri. La sottostima del peso corporeo dei figli è, dunque, una tra le cause di un fenomeno che è multifattoriale e che richiede per questo interventi integrati fra i vari settori della società (sanità, scuola, territorio, sport, ecc...).
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