L'ultimo segretario del Pci, Achille Occhetto, intervistato dalla San Marino Rtv sulla caduta del muro di Berlino, sulla svolta e sulla sinistra, oggi. “Con la caduta del muro capii che cambiava un mondo. La mia svolta non era rinunciare al nome 'comunista', nella mia idea si creava un nuovo partito liberal di sinistra, partecipe della grande famiglia del socialismo europeo. Il mio famoso pianto, a Bologna, arrivò dopo un confronto duro con Ingrao che mi fece soffrire, quando venne a stringermi la mano mi commossi, pensai che nasceva il nuovo partito, ma ci volle un altro anno prima di arrivare a Rimini, che bagnò in parte le ali della svolta. Non sono tra coloro che ritengono Renzi di destra, ma non è la continuazione di quello che volevamo fare con la svolta. La sua volontà di rinnovamento l'ho salutata come positiva, cambiare una classe dirigente che aveva in gran parte distrutto la sinistra era naturale e necessario; lui però ritiene non ci sia distinzione tra destra e sinistra, ma solo tra innovazione e conservazione, in realtà oggi la sinistra ritorna come problema centrale, basti pensare all'uguaglianza e al mutamento del modello di sviluppo, anche per difendere il nostro pianeta dalla distruzione”.
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