Tre anni di tempo perché gli stati si adeguino, ma già la chiamano la rivoluzione dell’etichetta trasparente, per 500 milioni di consumatori, e che già piace un po’ a tutte le categorie, almeno quelle italiane, organizzazioni agricole in testa. Nuovi obblighi, ad aggiornare una direttiva vecchia di oltre 30 anni, per meglio identificare il prodotto: etichette leggibili, anche nei caratteri tipografici; chiare sulla composizione dell’alimento; la sua provenienza e origine; proprietà nutrizionali espresse in tabelle a sette elementi; obbligatorio riportare la presenza di allergeni. Nel dettaglio, novità importanti per la carne: entro due anni, l’obbligo dell’origine per quella ovina, suina, caprina e pollame, e scatterà fra 5 anni anche per il latte. Surgelati più trasparenti, con indicazione obbligatoria per i prodotti (carne e pesce) arricchiti con acqua superiore al 5%. Giro di vite anche per l’olio: accanto alla scritta “oli e grassi vegetali” dovrà comparire il tipo usato (palma, soia, arachide). Come sui pacchetti delle sigarette... le bevande con caffeina maggiore a 150 milligrammo per litro dovranno riportare la scritta “tenore elevato di caffeina”, ma anche l’avvertenza per donne incinta e bambini quale prodotto “non raccomandato”.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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