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Ognissanti: la dimensione della memoria, lo spessore del ricordo

1 nov 2009
Ceri, lumini e crisantemi sulle tombe dei cari. La celebrazione di Ognissanti, e quella dei Defunti del 2 Novembre, conferma il legame con una delle ricorrenze più sentite. Quella che celebra il ricordo, la memoria. Gli anni passano, nuove ricorrenze o ‘distrazioni’, come Halloween, sono arrivate ad incunearsi nelle radici antiche e cristiane del 1 di Novembre, ma il pellegrinaggio d’affetto che riunisce le famiglie al camposanto rimane ancora sentita. Negli otto cimiteri di San Marino come altrove: il ricordo dei defunti è una realtà che non si esaurisce negli anni, così come l’affetto che si conserva per chi non c’è più, e che trova conforto proprio nella dimensione della memoria. Ne è simbolo il crisantemo, etimologicamente ‘il fiore d’oro’ che significa appunto dare luce a chi non vede più. Già da questa mattina a San Marino in molti hanno rinnovato l’antica usanza di ornare la tomba dei famigliari con le tonalità più diverse del crisantemo: giallo, bianco o fucsia. In molti hanno poi approfittato delle temperature tiepide per un giro in centro. Quest’anno la festività è caduta di domenica e quello che tradizionalmente è il ‘ponte’ del primo Novembre si è semplicemente allargata al lunedì: sul fronte turistico quindi è stata una giornata movimentata, con il prevedibile afflusso del turismo da passeggiata, ma con visitatori perlopiù provenienti dal circondario.

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