Bruxelles tira un sospiro di sollievo. Come previsto alla vigilia i conservatori di Mark Rutte, con il 21,2% dei voti - e 33 seggi sui 150 in palio -, hanno vinto le elezioni in Olanda, confermandosi primo partito, e rallentando l'ascesa degli euroscettici del Partito per la Libertà. La formazione guidata da Geert Wilders – che si oppone all'immigrazione dai Paesi islamici - è comunque la seconda forza politica del Paese, con il 13,1% delle preferenze e 20 seggi. Distaccati di poco i democristiani del Cda e i liberali di sinistra del D66. Forte l'avanzata dei Verdi, mentre per la prima volta entra in un parlamento europeo un partito antirazzista, il Denk. Soddisfazione da parte dell'establishment dell'UE, mentre proprio in queste ore si registra un nuovo attacco da parte di Ankara. “Non c'è differenza tra i socialdemocratici e il fascista Wilders – ha detto il ministro degli Esteri turco Cavusoglu - Hanno tutti la stessa mentalità. Avete dato inizio al collasso dell'Europa, dove presto – ha concluso minaccioso - inizieranno guerre di religione”.
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