Il presidente della provincia di Rimini Andrea Gnassi interviene in merito alla tassa sui prodotti con grassi, sale e zuccheri proposta dall'ONU. Le Nazioni Unite il 27 settembre, in occasione del convegno "malattie non trasmissibili" potrebbero introdurre la tassazione per diversi alimenti, da considerare pericolosi quasi quanto il fumo. Il provvedimento prevederebbe anche l'inserimento di avvisi di pericolo nelle confezioni degli alimenti, in maniera similare a come accade per le sigarette. Una situazione che concernerebbe anche i prodotti tipici romagnoli e che preoccupa Gnassi, che è intervenuto definendolo "un colpo mortale al made in italy".
Secondo Gnassi fra gli alimenti penalizzati ci sarebbero "tra gli altri la pizza, il vino, i formaggi, il parmigiano reggiano, il prosciutto, l’olivo d’oliva, e così via". Preoccupazione anche altri prodotti come l’olivo extravergine Dop delle colline di Romagna (che si produce tra Valmarecchia e Valconca), che "sarebbe da ultra tassare e poi marchiare col bollino rosso di ‘pericolo’, così come il formaggio di fossa o il culatello di Zibello o il prosciutto di Modena, Parma e Carpegna e così via per i 44 prodotti doc e dop certificati dell’Emilia Romagna e le altre centinaia di prodotti della tradizione italiana a filiera controllata."
Misure che porterebberoi per Gnassi anche a "una perdita di 1,5 miliardi di esportazioni e di quasi 2 milioni di posti di lavoro, considerando una fetta di prosciutto o di formaggio di qualità nocivo come due pacchetti di sigarette!". Da qui l'impegno della Provincia di Rimini a sostenere le contromisure italiane verso la "direzione sbagliata che va prendendo l’ONU, ribadendo sulla base di innumerevoli ricerche mediche e sanitarie la salubrità e il benessere ‘provocati’ della dieta mediterranea". Gnassi conclude definendo le possibili misure "un torto alla ragione" che aprirebbero la strada ai sostituti chimici e agli additivi degli alimenti.
La dichiarazione integrale di Andrea Gnassi
Secondo Gnassi fra gli alimenti penalizzati ci sarebbero "tra gli altri la pizza, il vino, i formaggi, il parmigiano reggiano, il prosciutto, l’olivo d’oliva, e così via". Preoccupazione anche altri prodotti come l’olivo extravergine Dop delle colline di Romagna (che si produce tra Valmarecchia e Valconca), che "sarebbe da ultra tassare e poi marchiare col bollino rosso di ‘pericolo’, così come il formaggio di fossa o il culatello di Zibello o il prosciutto di Modena, Parma e Carpegna e così via per i 44 prodotti doc e dop certificati dell’Emilia Romagna e le altre centinaia di prodotti della tradizione italiana a filiera controllata."
Misure che porterebberoi per Gnassi anche a "una perdita di 1,5 miliardi di esportazioni e di quasi 2 milioni di posti di lavoro, considerando una fetta di prosciutto o di formaggio di qualità nocivo come due pacchetti di sigarette!". Da qui l'impegno della Provincia di Rimini a sostenere le contromisure italiane verso la "direzione sbagliata che va prendendo l’ONU, ribadendo sulla base di innumerevoli ricerche mediche e sanitarie la salubrità e il benessere ‘provocati’ della dieta mediterranea". Gnassi conclude definendo le possibili misure "un torto alla ragione" che aprirebbero la strada ai sostituti chimici e agli additivi degli alimenti.
La dichiarazione integrale di Andrea Gnassi
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