“Siamo venute qui perché si guadagna di più rispetto ad altri paesi europei”. Lo hanno ammesso candidamente durante le operazioni di identificazione in caserma alcune delle 15 prostitute, rumene e bulgare, sorprese ieri notte dai carabinieri di Riccione mentre adescavano clienti in strada, in viale D’Annunzio a pochi passi dal centro della Perla Verde. Tutte tra i 20 e i 30 anni e domiciliate per la maggior parte a Rimini. Alcune da tempo, altre appena arrivate in Riviera. Spesso su consiglio di altre prostitute che hanno scelto di stabilirsi da queste parti svolgere la loro attività. Solo una delle 15 identificate è stata denunciata per inosservanza ad un precedente foglio di via obbligatorio. Non ci sarebbe alcuna organizzazione che le gestisce. Si prostituiscono per loro scelta e – nonostante le cosiddette “retatate” – continueranno a farlo, magari già da stasera, perché di fatto la legge non lo impedisce. Ma l’insofferenza dei residenti aumenta e aumenta anche quella degli operatori turistici perché ora le prostitute adescano clienti anche in zone abitualmente frequentate dalle famiglie in vacanza. Operazioni come quella di ieri notte e nelle notte precedenti a Rimini servono, tuttavia, a disincentivare il fenomeno e il sindaco di Riccione Pironi auspica che si continui questo percorso in sinergia – all’operazione anti prostituzione hanno partecipato anche due poliziotti municipali – per recidere definitivamente il problema.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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