Sarà la Polizia Scientifica di Rimini, forse già lunedì, a dare una risposta sulla natura degli ordigni esplosi a San Marino e Rimini nella notte tra venerdì e sabato. Uno davanti alla villa di Cailungo di proprietà di Mike Bruschi, dove risiede in affitto Gianpaolo Corabi, e il secondo davanti l’abitazione di Rimini dell’ex moglie e dei figli del commercialista riminese. Si potrebbe trattare di due ordigni diversi, dal momento che quello sul Titano non ha lasciato tracce riconducibili a una bomba carta, almeno stando a una prima analisi della gendarmeria, che insieme alla questura di Rimini porta avanti l’indagine. Tra le ipotesi quella che prende più corpo sarebbe l’atto intimidatorio. Lo stesso Corabi agli agenti sammarinesi avrebbe confessato di non aver lasciato molti amici a Rimini dopo il suo trasferimento a Milano.
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