Un cortometraggio dedicato a Fragheto, alla storia della frazione dell'alta Valmarecchia sconvolta da una strage 73 anni fa. Sarà presentato il 13 maggio a Pennabilli. “Non per rievocare l'orrore ma per un messaggio di pace” hanno detto i protagonisti a Khorakhanè. In studio anche uno dei sopravvissuti alla strage di Marzabotto. La puntata domani alle 18,30.
Progetti di vita spezzati, un borgo travolto dalla furia di truppe tedesche che il 7 aprile 1944 fecero irruzione a Fragheto, uccidendo trenta persone, tra cui donne e bambini. Il cortometraggio dei registi Roberta Corsi e Fabio Imola prende in prestito uno dei versi più famosi di Quasimodo: 'E come potevamo noi cantare' per un messaggio di pace che non indugia sull'orrore ma passa attraverso spiragli di luce cui danno sostanza le voci di generazioni diverse, che lungo i sentieri della tragedia si rivolgono ai popoli che sett'anni fa si affrontarono da nemici. A Khorakhanè i registi, l'associazione di volontariato il Borgo della Pace, e la storia di dolore e di perdono di Franco Leone Lautizi, che aveva sei anni quando riuscì a fuggire dall'orrore di Marzabotto
Progetti di vita spezzati, un borgo travolto dalla furia di truppe tedesche che il 7 aprile 1944 fecero irruzione a Fragheto, uccidendo trenta persone, tra cui donne e bambini. Il cortometraggio dei registi Roberta Corsi e Fabio Imola prende in prestito uno dei versi più famosi di Quasimodo: 'E come potevamo noi cantare' per un messaggio di pace che non indugia sull'orrore ma passa attraverso spiragli di luce cui danno sostanza le voci di generazioni diverse, che lungo i sentieri della tragedia si rivolgono ai popoli che sett'anni fa si affrontarono da nemici. A Khorakhanè i registi, l'associazione di volontariato il Borgo della Pace, e la storia di dolore e di perdono di Franco Leone Lautizi, che aveva sei anni quando riuscì a fuggire dall'orrore di Marzabotto
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