Prendersi cura anche del dolore e della sofferenza. E’ a partire da questo impegno che il nosocomio sammarinese, e in particolare il servizio di terapia del dolore, ha dato avvio al progetto “Ospedale senza dolore”, con l’obiettivo di cambiare attitudini e comportamenti degli operatori sanitari e dei cittadini nei confronti di un fenomeno – il dolore - a volte sottovalutato e considerato un evento ineluttabile. La prima iniziativa, ribattezzata “giornata del sollievo” è in programma il 19 giugno. La cura del dolore non è soltanto un dovere etico, ma anche l’esempio di una buona pratica clinica al passo con i tempi, poiché oggi è noto che il dolore costituisce un fenomeno patologico, una malattia nella malattia che influisce pesantemente sulla vita delle persone con effetti negativi sulla sfera fisica , psicologica, ed emozionale. Il dolore può compromettere l’autonomia, le relazioni interpersonali, i rapporti familiari, favorendo l’isolamento della persona dal contesto sociale. Eppure è una realtà talmente tanto trascurata che quasi il 50% dei malati ricoverati in ospedale, manifesta un dolore non adeguatamente trattato, mentre si potrebbe ottenere un reale sollievo nel 90% dei casi. Ancora oggi, ad esempio, il 30% dei malati con tumore non riceve alcun analgesico.
Come è avvenuto in altre realtà internazionali, l’ospedale sammarinese ha di recente creato un Comitato permanente “Ospedale senza dolore”, composto da un gruppo di 20 persone appartenenti ai vari settori dell’istituto, affiancati dagli operatori della terapia del dolore. Avrà il compito di coordinare l’educazione e la formazione del personale sanitario nella cura degli assistiti, nell’uso dei farmaci più appropriati e sulle modalità di valutazione del dolore. Tutto questo, spiega l’Iss, per sfatare l’opinione ancora radicata che il dolore sia una condizione inevitabile, quasi obbligatoria durante il ricovero ospedaliero mentre in realtà non è affatto vero.
Come è avvenuto in altre realtà internazionali, l’ospedale sammarinese ha di recente creato un Comitato permanente “Ospedale senza dolore”, composto da un gruppo di 20 persone appartenenti ai vari settori dell’istituto, affiancati dagli operatori della terapia del dolore. Avrà il compito di coordinare l’educazione e la formazione del personale sanitario nella cura degli assistiti, nell’uso dei farmaci più appropriati e sulle modalità di valutazione del dolore. Tutto questo, spiega l’Iss, per sfatare l’opinione ancora radicata che il dolore sia una condizione inevitabile, quasi obbligatoria durante il ricovero ospedaliero mentre in realtà non è affatto vero.
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