L’Ospedale di Stato è sotto il tiro dei piccioni che imbrattano finestre, terrazzi e impianti esterni. La pulizia sembra inutile, i volatili sono implacabili e dopo pochi giorni si riforma uno strato maleodorante e brutto a vedersi, che solleva anche preoccupazioni da un punto di vista igienico. Gli escrementi dei piccioni – infatti – anche su depositati all’esterno degli ambienti occupati dai pazienti, possono contenere microbi pericolosi, specie se il volatile è malato. “Stiamo facendo pressioni affinché il problema venga risolto – afferma il Segretario di Stato alla Sanità Massimo Rossini – a tal proposito abbiamo inviato lettere alle autorità competenti, ma, purtroppo, con scarsi risultati”. Ma quello del guano non è l’unico problema. Gli addetti alle pulizie straordinarie si trovano spesso costretti a rimuovere anche piccioni morti, che rischiano a volte di restare a lungo sui davanzali, specie quelli più nascosti. Il direttore sanitario Dario Manzaroli assicura il massimo impegno. Le opere di pulizia vengono effettuate periodicamente – dice – e si sta cercando una soluzione, possibilmente non cruenta, che permetta di allontanare i piccioni dall’Ospedale. Un rimedio – conclude il direttore sanitario - potrebbe essere costituito da speciali fucili ad ultrasuoni, che – azionati ad orari precisi – dovrebbero spingere gli uccelli a cambiar zona.
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